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Antonio Murgia
L’immediatezza espressiva dei volti accorpa un senso di verità e di autenticità, nella quale gli eccentrici cromatismi Pop vanno a costituire un vero e proprio linguaggio emozionale che, dopo essere stato compreso è capace di creare un’esperienza altamente emotiva.

Sostanza divina

Multiplo del maestro Antonio Murgia, realizzato in soli 5 esemplari in tutto il mondo cm. 60 x 80.

Il colore nero trova il suo ideale utilizzo per conferire eleganza e rigore; diventando perfetto per alcuni dettagli, abbinato a colori neutri e con pochi contrasti.

L’immediatezza espressiva dei volti accorpa un senso di verità e di autenticità, nella quale gli eccentrici cromatismi Pop vanno a costituire un vero e proprio linguaggio emozionale che, dopo essere stato compreso è capace di creare un’esperienza altamente emotiva.

Informazioni aggiuntive

Altezza

60

Larghezza

80

Tecnica

Pittura digitale su superficie metallica

Tipo edizione

Tiratura limitata

Tiratura dell'opera multipli

5

Altre opere di
Antonio Murgia è un artista contemporaneo sardo molto noto nel mondo della Pop Art. Nasce nella Sardegna degli anni Cinquanta e nella sua attività di pittore ciò che emerge da subito è la sua incredibile ispirazione per l'Arte Pop. Murgia sceglie di ripartire dalla radice britannica di questa corrente artistica, rielaborando le scene che emergono ogni giorno dai social media e dal mondo pubblicitario. La sua pittura popola il panorama dell'arte contemporanea italiana rompendo le righe con i concetti di figurativo e astratto tradizionali. Antonio Murgia sceglie di usare l'ironia del colore e del collage per riportare la Pop Art alle sue origini, raccogliendo l'insegnamento di Baudrillard e ricercando la dimensione erotica dell'arte. L'arte di Murgia mette lo spettatore di fronte alla onnipresenza della pubblicità, di quella estetizzazione del tutto tipica dei mass media. Con questo spirito nel 2000 Murgia avvia il ciclo Pretaporter, un'indagine sul mondo dell'apparire e dell'estetica sfacciata resa sempre più rivolta all'esterno che all'interno. La Pop Art di Murgia sviluppa quindi una critica ironica verso l'appiattimento delle icone tipico della società contemporanea, sviluppando un'arte come prisma antropologico per capire i processi socio-culturali. Nel suo ultimo ambito di personale ricerca artistica, OROS Project (inizio di ORdine e fine di caOS), l’obiettivo è di trovare la via di fusione interna di forme psicologiche, formali e significanti diverse, sovente avverse e contrastanti. Dove la figurazione e l’astrazione procedono assieme, malgrado ognuna delle componenti venga trattata separatamente, a sé stante. La sua è una pittura allo stesso tempo monocroma e policroma, forbita e stentorea, con un ampio utilizzo di trame e prodotti di carattere industriale. Si contrappone a quella che è la pittura tradizionale pittura manuale, contrastata da segni o cromie discordanti. L'osservatore vive una continua sollecitazione da parte del ri-conosciuto, solido e razionale, controbilanciata da elementi sguscianti, che non dovrebbero essere lì a disturbare un equilibrio quasi raggiunto. Le opere d'arte di Murgia sono volte a ricreare un più consapevole polo di destrutturazione e conseguente attrazione di materia, che respinge e avvinghia lo spettatore in un continuo equilibrante contrasto di visione razionale ed emotiva, di pensiero che diremmo maschile e femminile in coabitazione. Enorme l'elenco delle sue esposizioni personali e collettive, recentemente ricordiamo le mostre: Sentieri a Roma; La Vespa nella storia e nell’Arte al M.A.C.I.S.T. Museo, Biella; La grande bellezza a Kunsthaus Burg Obernberg, Austria; Summer Art 2018 a Porto Cervo; Old House, New Art all'International Art Symposium, Istanbul, Turchiua; Delicious opposition al Marini Fine Art, Lausanne, Svizzera.
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