Sono nata a Praga il 20 ottobre 1909, sotto Francesco Giuseppe, Imperatore d'Austria, in un'epoca di grande confluenza di culture. Poiché all'inizio non ero consapevole di chi fossi, fingo di essere nata nel 1936 in Italia. Volevo disegnare, dipingere, inventare immagini: era il momento dell'arte monumentale e io volevo imparare l'affresco, il mosaico, lo stucco lucido e altre tecniche. Achille Funi stava affrescando la Sala della Consulta a Ferrara e diventai sua allieva. Imparare a fare ciò che sognavo fu per me fonte inesauribile di felicità e energia e nel contempo di serenità. Nel 1937 realizzai un pavimento di mosaico e una parete affrescata a Trieste. I soggetti erano pesci, sirene, cavalli marini, giocolieri. Italo Balbo invitò molti artisti a Tripoli dove creai un grande mosaico per l'albergo Uaddam e collaborai con Funi agli affreschi della Chiesa di San Francesco Nuovo. Stabilitami a Milano incontrai di colpo le reali difficoltà: nessuno comperava le opere di una donna pittrice. Bisognava inventare qualcosa per sopravvivere senza rinunciare a dipingere alla mia maniera. Trovare nella realtà professionale posto per ciò che avevo sognato fu una vera affermazione di vita. Seguirono cinque anni di lavoro di decorazione con varie tecniche per i saloni dei grandi transatlantici. Cantieri navali a Genova, sotto le tempeste, le correnti gelide oppure, in agosto, sotto una vetrata rovente. Infine il destino dell'Andrea Doria, per noi artisti un grande lavoro e un doloroso ricordo. Dai miei dipinti inventati ho trovato la chiave per interpretare la realtà nei ritratti. I committenti erano aristocratici, industriali, intellettuali, medici, anche qualche persona ambiziosa. Una mia opera si trova nell'antica quadreria dell'Ospedale Maggiore di Milano. Di ritratti ne ho fatti più di cento. Rinunciai ad una così affermata capacità, una decisione quasi eroica, non volevo appartenere per sempre alla categoria dei ritrattisti. All'età di quasi cento anni devo tutto il senso della mia vita nell'arte ad un unico motivo realizzato con l'olio, la tempera, l'acquarello, la grafica e con tutti i modi di esprimersi dipingendo: l'immagine femminile in infinite variazioni.